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Santa Cesarea Terme

L’11 e il 12 settembre Santa Cesarea Terme festeggia la sua protettrice. Guardando Santa Cesarea dal mare non si può fare a meno di notare, fra i colori intensissimi della splendida località adriatica, la sua grande cupola arancione, che spicca, altera e monumentale, fra le altre bellezze dell’abitato: è Palazzo Sticchi che, con le sue linee moresche, sembra sia stato trapiantato qui, da chissà quali mani, di uomo o di mago, da un Oriente favoloso. Santa Cesarea, che si affaccia sul Canale d’Otranto, è un luogo privilegiato, con le sue frastagliate scogliere digradanti sul mare, con la sua pineta e le sue villette variopinte che scintillano al sole come tessere di un grande mosaico,ed è meta di un turismo non solo vacanziero e stagionale, ma costante tutto l’anno, grazie alla sua stazione termale, principale risorsa economica della città fin dal 1853, anno di costruzione dello stabilimento idroterapico. La leggenda dice che uomini mostruosamente enormi, i Giganti o Leuterni, assalirono per la loro smisurata presunzione gli Dèi ed osarono sfidarli, lanciando massi e tizzoni infuocati contro l’Olimpo. Ma, chiamato da Zeus, intervenne l’eroe Ercole che affrontò i Giganti e li sconfisse con la potenza della sua clava. I superstiti fuggirono ma Ercole li raggiunse e, là dove li uccise, la dissoluzione dei loro corpi rese sulfuree le acque sotterranee che affiorano nelle sorgenti. Santa Cesarea è anche il nome di una fanciulla alla quale è legata la storia della ridente località termale. Due sono le varianti della leggenda su Santa Cesarea, una leggenda affascinante che si tramanda oralmente da molti secoli. Secondo la leggenda, Cesarea, unica figlia di due ricchi signori di Castro, era una fanciulla molto religiosa tanto che decise di consacrarsi esclusivamente a Dio e rifiutò quindi di sposarsi, nonostante avesse numerosi pretendenti. Ma questo non le valse a sfuggire alle insane voglie del padre, che voleva possederla. Dopo numerose insistenze, la ragazza finse di cedere alle lusinghe dell’uomo e gli disse di aspettarla nella sua stanza dove lo avrebbe raggiunto dopo essersi lavata i piedi. Cesarea prese due colombe e le legò insieme in un catino d’acqua, in modo che, dimenandosi, esse imitassero lo sciacquio dei piedi. Così la fanciulla riuscì a fuggire, ma il padre prontamente la rincorse e Cesarea, arrivata sull’orlo di un dirupo, non sapendo più che fare, si gettò in acqua gridando: “Apriti, o monte, e inghiottimi, e fai che gli stivali di mio padre diventino di zolfo!”. L’invocazione della fanciulla fu ascoltata e Cesarea si salvò nella cavità della roccia e l’acqua del luogo, che da lei avrebbe preso il nome, divenne sulfurea. L’altra variante della leggenda vuole che, fra il 1100 e il 1200, vivesse nei dintorni di Castro una bellissima fanciulla, Cesarea appunto, che aveva fatto voto di castità per devozione alla Vergine del Carmelo. Durante le invasioni dei Saraceni, una masnada di Turchi, messa a ferro e fuoco la città, si spinse fino alla casa dove abitava Cesarea e il loro capo, colpito dalla sorprendente bellezza della fanciulla, fu preso dall’insana passione di possederla. Cesarea fuggì e, non sapendo più dove andare, si nascose in una delle grotte di cui è disseminato il territorio. L’uomo la raggiunse e la afferrò violentemente ma, proprio mentre stava per ghermirla, il Signore ascoltò le preghiere di Cesarea e mandò un angelo a salvarla, mentre una misteriosa nube nera apparve e scagliò l’uomo in mare; il corsaro cadde tra gli scogli e fu divorato dalle fiamme di zolfo. L’’odore di zolfo è, infatti, la prima sensazione che colpisce i visitatori che giungono nel paese e richiama sempre alla memoria la storia di questa santa (le cui origini, fino al secolo scorso, erano molto incerte e contese fra tre cittadine: Francavilla Fontana, Francavilla di Scorrano, oggi masseria, a metà strada fra Maglie e Scorrano, e Castro) e della sua purezza, richiamata dal giglio che campeggia sull’arma civica della città. Ancora oggi le mamme, a Santa Cesarea, raccontano della vergine cristiana ai loro bambini, affascinati dalla storia di questa ragazza coraggiosa, che seppe sfidare il proprio triste destino, per quei valori in cui credeva e che, in questi giorni, viene festeggiata a Santa Cesarea. (Testo di Paolo Vincenti)
Superficie:  -
Abitanti:  -
Denominazione abitanti
Cap: 73020 -
Prefisso:  -
Altitudine
Web
Codice Catasto:  - Codice comune: I172 - Codice Istat: 75072 
Municipio :  -
Polizia Municipale
Pronto Soccorso
:  -
Ufficio Postale:  -
Proloco
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Mercato Settimanale il
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Festa:  -
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