Cannole

Elicicoltura: di che cosa si tratta? Ma dell’allevamento delle lumache (da “elix aperta”, nome scientifico del mollusco), che da anni si tiene a Cannole e che ha decretato la fortuna, non solo mediatica, di questo piccolo paese dell’entroterra salentino. In agosto si svolge, a Cannole, la “Festa della municeddha”, una delle più conosciute ed importanti sagre paesane della provincia di Lecce ed anche la più importante sagra delle lumache dell’Italia meridionale. Organizzata dalla “Pro Loco Cerceto”, la sagra, in queste quattro magiche serate agostane, fa accorrere a Cannole appassionati e curiosi da tutto il Salento ed anche tantissimi turisti (circa settantamila presenze attestate l’anno scorso) che si godono l’aria di festa popolare che si respira e la musica folkloristica che accompagna la degustazione dei piatti tipici della cucina salentina, che vengono offerti nei ricchi stand gastronomici. Naturalmente, il piatto principale è la “municeddha”, preparata in molteplici modi dalla gente del posto che,in maniera del tutto spontanea e gratuita, dà il proprio contributo alla festa. Ma Cannole non è soltanto il paese delle lumache. Essa va ricordata anche per il suo Castello, per la Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, detta Madonna del Turco, protettrice della città, alla quale è legata l’affascinante leggenda che da secoli si tramanda fra i cannolesi. Inoltre, vanno ricordate le sue case a corte, molto diffuse nell’area della Grecìa salentina, e le sue splendide masserie, fra le quali spicca Torcito, che, al centro di un sapiente ed ambizioso progetto di recupero, finanziato dallo Provincia di Lecce, è diventato un importantissimo contenitore culturale, fiore all’occhiello di questa piccola e deliziosa cittadina. Ma, andando indietro nel tempo, scopriamo che tutto è iniziato con una semplice festa di paese, come ci spiega il sig Oronzo Piccino, Presidente onorario della Pro Loco Cerceto: è dal 1985 che si tiene questa festa, dedicata alle municeddhe e legata al soprannome collettivo, “cuzzari”, che ai cannolesi era stato affibbiato dagli invidiosi paesi vicini. Il soprannome è dovuto ad un episodio accaduto nel mese di settembre di tanto tempo fa , ai festeggiamenti in onore di San Vincenzo, quando, durante la processione, secondo la leggenda, un violento temporale investì Cannole e i fedeli corsero a ripararsi, lasciando la statua del Santo in mezzo alla strada. Quando terminò il temporale, anziché tornare al sacro rito, i fedeli si erano tutti dispersi nei campi per raccogliere le lumache che, abbondanti, il temporale aveva fatto venir fuori. Per la Festa di Cannole vengono consumati circa 40 quintali di lumache che vengono servite ai turisti cucinate (soffritte, al sugo o arrostite). Cannole è uno dei dodici comuni italiani insignito del titolo di “Città delle lumache”. Nell’idioma popolare, con il termine “lumaca” si indica propriamente la chiocciola, ossia il mollusco appartenente ai gasteropodi polmonati terrestri provvisti di conchiglia elicoidale (helix). Dal latino “limax”, quindi, viene “lumaca”. La specie coltivata a Cannole è, esattamente, una “helix cantareus aperta”, che è una delle più rare e delle più gustose (non tutte le specie esistenti, va detto, sono commestibili). Una caratteristica di questa chiocciola è rappresentata dalla produzione dell’opercolo bianco, cioè una “panna” liscia e bianca che assomiglia alla cuffia usata un tempo dalle suore: da qui,“municeddha”, forma dialettale di “monachella” o “monachina”, con cui si indicano queste lumache.La lumaca, inoltre, non ha sesso, o meglio, è ermafrodita, nel senso che riunisce nel proprio corpo il sesso femminile, che produce l’uovo, e quello maschile, che lo feconda. Appuntamento, quindi, a Cannole. PAOLO VINCENTI
Superficie:  -
Abitanti:  -
Denominazione abitanti: cannolesi
Cap: 73020 -
Prefisso: 0836 -
Altitudine: 
Web : 
Codice Catasto: B616 - Codice comune: B616 - Codice Istat: 75012 

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